venerdì 7 agosto 2009

CHIUSI PER FERIE


8 agosto - 4 settembre 2009



se volete sapere cosa stiamo combinando:
http://prontiperpartire.blogspot.com/

LA SCRITTA SUI MURI DEL GIORNO - 7 agosto 2009


.:: MA SI, VA' ::.


MA CHE C'ENTRA BERLUSCONI? :)


Ha telefonato lui per essere presente, questa deliziosa notiziola la leggeranno in pochi, ma vedrete che quando tirerà le somme di quello che ha fatto per l'Italia, si prenderà anche il merito del gasdotto. Ci scommetto, rivediamoci qui quando sarà tempo...

da Repubblica.it

Una fonte del governo turco rivela il retroscena della firma dell'accordo South Stream
"Il premier ha chiamato: voleva partecipare alla cerimonia. Putin e Erdogan hanno sorriso"
Berlusconi "eroe" del gasdotto?
La "sorpresa" della Turchia


ISTANBUL - Quando il presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi ha definito come "un grande successo della diplomazia italiana" l'accordo siglato ieri tra Turchia e Russia sul gasdotto South Stream, il governo di Ankara si è stupito non poco. Lo rivela una fonte del governo Erdogan alla Reuters, che oggi riporta la ricostruzione della bizzarra "intrusione" di Berlusconi nella cerimonia della firma.

Gli accordi tra Mosca e Ankara per far passare il gas russo attraverso le acque turche del Mar Nero fino all'Europa erano "già stati conclusi - racconta la fonte alla Reuters - quando il governo turco ha ricevuto un'inaspettata richiesta dell'ultimo minuto da parte di Berlusconi che voleva partecipare alla cerimonia della firma" del premier russo Vladimir Putin e di quello turco Tayyip Erdogan, ad Ankara. La fonte aggiunge che si è creata una "certa sorpresa" quando ci si è resi conto che Berlusconi voleva rivendicare l'accordo come un suo successo personale.

"E' il tipo di cosa che può causare un problema diplomatico - dice ancora la fonte turca - Ma siccome si trattava di Berlusconi, ha solo fatto sorridere i due leader". La Reuters cita anche il sito del governo italiano che riporta la dichiarazione secondo cui il progetto South Stream è "un successo personale del primo ministro italiano". Per i turchi, una vera "esagerazione".

(7 agosto 2009)

NIENTE BIMBI NEL BAR IN COSTA SMERALDA!

Volevo riportare la notizia del Corriere.it, ma a fine articolo è apparso (solo per questa notizia) © RIPRODUZIONE RISERVATA, quindi ve lo racconto.

No, non ho tempo, la copio:


costa smeralda
«Niente bimbi al bar»,
Ossini bloccato a Porto Cervo

Il presentatore, con moglie e figli, voleva prendere un aperitivo: «Non hanno diritto di selezionare i clienti»



ROMA — «No children ple­ase ». Almeno non al cocktail bar di Porto Cervo. E, per favo­re, non in piena stagione. In vacanza sulle coste sar­de, con la moglie Laura Ga­brielli, e i figli di quattro e cin­que anni (più il pupo di undi­ci mesi, in albergo con la tata) il conduttore del Sabato e Do­menica estate di Raiuno, Mas­similiano Ossini, aveva voglia di un aperitivo prima di cena. Erano le diciannove di merco­ledì sera, i locali erano ancora semivuoti e, dice Ossini: «Mio figlio, il più grande, vo­leva un'aranciata».

Abbronzata, serena e asseta­ta la famiglia in vacanza si di­rige al «Coast Music Bar», nel cuore di Porto Cervo «sotto la famosa piazzetta, tra i ginepri davanti al mare». Quand'ecco che il camerie­re li ferma sulla porta, facen­dosi scudo umano davanti ai tavolini. Quindi con garbata determinazione fa: «Ci spiace ma non potete entrare».

Racconta il conduttore di Raiuno: «Io e mia moglie ci siamo scambiati uno sguardo confuso e io, un po' irritato, ho chiesto il perché. A quel punto lui aggiunge una frase che suona come la spiegazio­ne definitiva 'La politica del locale non ammette bambi­ni' ». Così. Il «Coast Music Bar» ieri non era telefonica­mente raggiungibile ma da una struttura alberghiera ge­mellata, confermano che «i bambini non possono accede­re al 'Coast', è vero, ma si trat­ta di un'eccezione, dovuta for­se alla presenza della musica, non sappiamo. Possiamo solo dire che non è una politica dif­fusa in tutta Porto Cervo».

Fatalità, il conduttore di Ra­iuno ha il pallino dei diritti del consumatore («Ma come anche a Linea Verde abbiamo denunciato la vicenda del lo­cale che aveva cacciato una madre che allattava...» si chie­de sgomento Ossini) e così ha domandato perfino alle forze dell’ordine se il trattamento ri­cevuto fosse diffuso e censu­rato: «Ho ricevuto conferma che un esercizio aperto al pub­blico non può selezionare i clienti da far entrare e poi, parliamoci chiaro, un bicchie­re di acqua minerale viene cin­que euro. Preso al banco il giorno prima. Mi pare eccessi­vo». L'estate, par di capire, è troppo breve per i locali di uno dei centri turistici più lus­suosi d’Italia ed ecco che, qualche imprenditore si sfor­za di ottimizzare: «Certo io ca­pisco che con un bicchiere di aranciata si guadagna meno che con un cocktail, però..» chiosa Ossini. Irritato annun­cia: «Intendo parlarne nella mia trasmissione».

Nel frattempo, i bambini in albergo, lui e sua moglie han­no optato per un sushi restau­rant a cena. Forse la serata non era quella giusta ma, an­che lì, Ossini ha dovuto incas­sare il colpo: «Un conto da du­ecentocinquanta euro per due portate di sushi e un antipa­sto non ordinato. Tutto, guar­dandosi bene dal portarci il menù, pur richiesto».


Ilaria Sacchettoni
07 agosto 2009

giovedì 6 agosto 2009

LA SCRITTA SUI MURI DEL GIORNO - 6 agosto 2009


.:: NON C'E' PIU' RISPETTO ::.


AUTO BLU - TANTO PAGAMO NOI


Pubblica amministrazione, macchine di servizio in aumento costante
Più 2,7% negli ultimi 6 mesi. Battuti, fra gli altri, Francia e Stati Uniti
L'esercito delle auto blu
record in Italia: quasi 650 mila

La denuncia dell'Associazione contribuenti: "Viola la legge del 1991
che ne limita l'uso solo a ministri, sottosegretari e alcuni direttori generali"
di MARCO PASQUA



ROMA - Un aumento costante, che sembra non conoscere sosta. E' quello che viene fatto registrare dalle auto blu della Pubblica amministrazione italiana, arrivate a toccare la cifra record di 624.330 unità, con un +2,7% negli ultimi sei mesi. Un dato che conferma un trend in crescita, anno dopo anno. Nel dicembre del 2008, le auto blu erano 607.918, contro le 574.215 dell'anno precedente.

L'Italia guida anche la poco invidiabile classifica mondiale dell'utilizzo di queste macchine: batte, tra gli altri, gli Stati Uniti e la Francia, rispettivamente al secondo e terzo posto. Le statistiche arrivano da Contribuenti.it, il sito dell'Associazione contribuenti italiani che, con il suo sportello, conduce annualmente un'analisi del parco delle auto blu.

Nella ricerca vengono conteggiate sia le auto di proprietà delle amministrazioni che quelle in leasing, in noleggio operativo e noleggio lungo termine, presso lo Stato, Regioni, Province, Comuni, municipalità, Asl, comunità montane, enti pubblici, enti pubblici non economici, società misto pubblico-private e società per azioni a totale partecipazione pubblica.

Duro il commento del presidente dell'associazione, Vittorio Carlomagno, secondo il quale "in Italia gli amministratori pubblici hanno superato ogni limite", e propone, come soluzione, quella di pubblicare sul sito internet "il nome degli utilizzatori e tassarli come fringe-benefit per ridurre drasticamente il parco auto della pubblica amministrazione". Anche "una norma che stabilisce il limite di cilindrata" di questi mezzi potrebbe servire a ridurre drasticamente il parco auto.

L'associazione, tra l'altro, fa notare che questo trend in crescita contrasta con "la legge del 1991 che limitava l'uso esclusivo delle auto blu ai soli ministri, sottosegretari e ad alcuni direttori generali: da allora si sono sempre proposte regolamentazioni e tagli, mai effettuati".

Il Codacons annuncia un esposto alla Corte dei Conti per "chiedere di verificare se siano state rispettate le norme vigenti che prevedono l'utilizzo delle auto blu da parte dei dirigenti apicali". Per il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi, "siamo di fronte ad una vergogna nazionale. Bisognerebbe cambiare, nel nostro Paese, il modo di pensare dei politici, e di quanti lavorano nella Pubblica amministrazione. Se prendere i mezzi sarebbe impossibile per loro, che almeno salgano sui taxi: meno costosi di una macchina con autista, che passa ore ed ore ferma ad aspettare".

Anche l'Adoc critica "il trend di crescita costante nell'utilizzo delle auto blu" e sollecita "il governo a ridurre costi che vengono sostenuti inutilmente dai cittadini, in un periodo di crisi finanziaria. Le famiglie devono faticare per arrivare alla fine del mese, mentre gli autisti di queste auto scorrazzano per le città con il dirigente di turno". Il presidente, Carlo Pileri, si chiede come mai in Italia "non siano presenti statistiche ufficiali, sui siti delle pubbliche amministrazioni, relative a queste macchine. Quello che il ministro Renato Brunetta ha fatto con gli stipendi dei suoi collaboratori, pubblicati sul sito del ministero, andrebbe fatto anche con le auto blu. Invece notiamo che su questo tema c'è pochissima trasparenza. Cosa ci vogliono nascondere?".

A livello mondiale, dunque, l'Italia, con le sue 624.330 unità è il primo Paese per utilizzo di auto blu, mentre in altri luoghi, come gli Stati Uniti, il dato è diminuito. Al secondo posto, proprio gli Usa, con 72mila (contro le 75mila del dicembre 2008), seguiti dalla Francia, con 63mila (rispetto alle 64mila di fine 2008). Al quarto posto il Regno Unito con 56.000, la Germania con 55.000, la Turchia con 51.000, la Spagna con 42.000 (nessuna variazione rispetto al 2008), il Giappone, con 30.000 (mille in meno rispetto al 2008), la Grecia con 30.000. Ultimo in classifica il Portogallo, con 22.000 auto blu (- 1000).

(5 agosto 2009)

mercoledì 5 agosto 2009

EVVIVA LA SINCERITA'

da Repubblica.it

L'ex parlamentare del Pdl tira in ballo le intercettazioni dell'inchiesta di Napoli
"Berlusconi ha un atteggiamento puttaniero che mina il rispetto della donna"
Paolo Guzzanti attacca il Cavaliere:
"Che disgusto per i suoi comportamenti"
di MATTEO TONELLI


ROMA - "E' un gran porco". L'ex senatore del Pdl Paolo Guzzanti non usa metafore per giudicare i comportamenti privati di Berlusconi. "E' una persona che ha corrotto la femminilità italiana schiudendo carriere impensabili a ragazze carine che hanno imparato solo quanto sia importante darla alla persona giusta al momento giusto - scrive sul suo blog Guzzanti - sollecitate in questo anche dalle madri, quando necessario". E tra verbali mai pubblicati e "disgustosi contenuti" l'ex parlamentare del Pdl tira in ballo anche il capo dello Stato le cui sollecitazioni avrebbero impedito la pubblicazione delle intercettazioni.

Al parlamentare, padre dei comici Sabina e Corrado, un tempo esponente del Pdl e vicedirettore del Giornale, si deve l'invenzione del termine "mignottocrazia". Lo usò al culmine dello scontro con il ministro Mara Carfagna quandò puntò il dito contro le presunte "nomine di scambio". Dove la merce di scambio sconfinava nel pettegolezzo sessuale. Da allora Guzzanti non ha smesso di attaccare il premier su questo tema. Sul quell'atteggiamento "puttaniero" che "corrompe la gioventù e mina il rispetto della donna". Il suo blog nel pomeriggio è andato in tilt da troppi accessi e non risultava raggiungibile. Ma il sito dell'Espresso ha registrato tutti i contenuti.

Mesi fa, intervistato da Repubblica.it, Guzzanti non si nascose dietro le parole: "Siamo in presenza di un capo di governo che è circondato da pettegolezzi a sfondo sessuale. E questo è un danno per il Paese. Non faccio processi sommari, ma Berlusconi ha fatto della sua sessualità un evento politico e su questo, dicono anche alcuni del suo partito, prima o poi potrebbe inciampare". E oggi sferra un nuovo affondo contro il Cavaliere. Tirando in ballo le intercettazioni sull'inchiesta di Napoli (poi distrutte) che conterrebbero dialoghi a sfondo esplicitamente sessuale che hanno il Cavaliere come protagonista assoluto. Dialoghi di cui molto si è parlato ma che non sono mai diventati pubblici.

Guzzanti, invece, riferisce di voci "attendibili" che affermerebbero come "un famoso direttore ha mostrato e fatto leggere a un numero imprecisato di persone (deputati e deputate di Forza Italia per lo più) i verbali che tutti i direttori di giornale hanno, ma che avrebbero deciso di non usare su sollecitazione del Presidente Napolitano". Si tratterebbe delle ormai famose intercettazioni napoletane "in cui persone che ora ricoprono cariche altissime si raccontano fra di loro cose terribili che la decenza e la carità di patria mi proibiscono di scrivere, anche se purtroppo sono sulla bocca di coloro che hanno letto i verbali. Io ne conosco almeno tre".

A questo punto Guzzanti entra nel dettaglio. Sollecitato da un lettore racconta di cose assolutamente disgustose": "Rapporti anali non graditi, ore e ore di tormenti in attesa di una erezione che non fa capolino, discussioni sul prossimo set, consigli fra donne su come abbreviare i tormenti di una permanenza orizzontale pagata come pedaggio". Dicendosi disponibile a raccontare tutto ad un magistrato: "A cui direi da chi ho avuto queste relazioni e chi fosse il giornalista che ha fornito il materiale in lettura". E la sua battaglia contro l'uomo "che odia le donne" continua.

(5 agosto 2009)

domenica 2 agosto 2009

COLTA SUL VIVO - OVERBOOKING ALITALIA


Non è la prima volta che con l'overbooking dell'Alitalia mi ci scontro direttamente. E' già successo quando dovevamo partire io e Alf per la Grecia con Bruno e Tristana. Noi siamo partiti, loro sono rimasti a terra! I biglietti come al solito prenotati MESI prima!

Ed ora l'incubo rispunta. Sabato prossimo io, Alf, Max e Valerio dobbiamo prendere proprio il volo AZ614 citato nell'articolo del Corriere.it che segue, e già mi sento male da ora, con una settimana d'anticipo!

Il cazzo di overbooking che fa l'Alitalia è una truffa legalizzata che rovina le speranze di gente che, come me, risparmia anni per la vacanza della vita. Il nostro Coast to Coast ha tutte le tappe calcolate e prenotate al minuto, se salta una tappa, saltano tutte le prenotazioni ormai pagate.


Il caso
Alitalia, decine di passeggeri a terra
«Nessuna assistenza dalla compagnia»
Overbooking a Fiumicino. L'ira dei turisti costretti
a rimandare la partenza. Problemi anche a Malpensa



ROMA - Voli Alitalia in overbooking (eccedenza di prenotazioni) e decine di passeggeri a terra all'aeroporto di Fiumicino. È la situazione che si è verificata per alcuni passeggeri (una cinquantina secondo fonti della compagnia aerea, quasi il doppio secondo le testimonianze degli stessi interessati), che dovevano partire con voli Alitalia diretti a Istanbul, Caracas, Boston, Atene.

TESTIMONIANZE - «Dovevamo partire con il volo Alitalia delle 10:15 diretto a Istanbul - raccontano Giulia Ausili e Filippo Valle, entrambi avvocati di Roma - dove saremmo dovuti andare per una vacanza di una settimana. Alle 8:15 quando ci siamo presentati al check in ci hanno riferito che il volo era pieno e non c'erano più posti disponibili. Ripartire? Non se ne parla, per giunta sono le 13:00 e, dopo essere andati a protestare anche in Polizia, siamo ancora in fila da ore davanti alle biglietterie senza nessun tipo di assistenza, in attesa di sapere se potremo ottenere i rimborsi previsti in questi casi».

STORIA INFINITA - Più penalizzato un gruppo di sei persone, 4 adulti e 2 ragazzi, che doveva recarsi a Boston con il volo battezzato con la sigla AZ 614. «Il nostro aereo avrebbe dovuto decollare alle 10:00 - racconta Daniela Saba, due figlie di 14 e 8 anni - ma quando siamo arrivati in aeroporto, dopo la consueta fila ai check in abbiamo appreso che c'era una sovra-prenotazione e a bordo dell'aereo quindi non c'erano più posti disponibili. E pensare che avevamo prenotato i biglietti due mesi fa. Ora ci hanno detto solo che potremo ripartire domani, ma per New York, poi da lì recarci con un altro aereo a Boston, insomma una storia infinita. Come se non bastasse - conclude la donna, mentre si sorregge su un carrello ricolmo di valige - qui davanti alle biglietterie, alle partenze internazionali, non si è visto nessuno della compagnia che si sia degnato di fornirci la benché minima assistenza».

MANAGER - Intanto nello scalo romano stanno lavorando su base volontaria anche i «colletti bianchi» di Alitalia (manager e funzionari), che affiancano i loro colleghi dei settori operativi. È il secondo week-end di attuazione dell' iniziativa lanciata dall'amministratore delegato Rocco Sabelli. Secondo quanto si è appreso, Alitalia da parte sua si sta adoperando per cercare di riproteggere tutti i passeggeri coinvolti sui primi voli utili anche di altre compagnie.

A MALPENSA BLOCCATI IN DUECENTO - E sono iniziate tra i disagi anche le vacanze di 200 turisti in partenza domenica mattina dallo scalo lombardo di Malpensa e diretti a Marsa Alam (Egitto). Per un problema tecnico a un aeromobile, il volo della compagnia Blue Panorama Airlines delle 7.05 è partito con diverse ore di ritardo, scatenando le proteste dei vacanzieri. Il volo, che ha lasciato lo scalo milanese poco dopo mezzogiorno, ha costretto i turisti «ad ore di attesa - lamenta Gabriele Minniti, una delle persone coinvolte - senza informazioni». Un ritardo che, però, la compagnia area «ha cercato di risolvere - spiegano da Blue Panorama - in tempi rapidi». Secondo la compagnia, infatti, «l'indisponibilità improvvisa di un aeromobile ha costretto a una riprogrammazione completa di tutti i voli, cosa che in periodo di alta stagione comporta necessariamente difficoltà gestionali e inevitabili ritardi».


02 agosto 2009