martedì 22 settembre 2009

Nessuno tocchi Travaglio!


E Ruffini avverte: «Mai parlato con Masi di una mia sostituzione
Annozero, rischia di saltare Travaglio
Ma Santoro potrebbe farlo intervenire a sorpresa telefonicamente


ROMA - Il contratto che do­vrebbe legare Marco Travaglio a Raidue da giovedì prossimo per i suoi corsivi ad «Annoze­ro » ancora non è stato firmato. Nell’ambito dei collaboratori del direttore generale Mauro Masi, fanno capire che è impos­sibile sapere «quando verrà fir­mato e soprattutto se verrà fir­mato ». Sembra dunque difficile che l’avvio della trasmissione di Michele Santoro, fissata per giovedì su Raidue in prima sera­ta, possa avvenire con la con­sueta presenza di Travaglio. Il paradosso è che i problemi legati al contratto non derive­rebbero dai suoi «corsivi» rea­lizzati per Michele Santoro e «Annozero». Il vero nodo ri­guarda una puntata del maggio 2008 di «Che tempo fa» condot­ta da Fabio Fazio su Raitre in cui Marco Travaglio, presente come ospite, accusò il presiden­te del Senato, Renato Schifani, «di aver avuto rapporti con per­sone poi condannate per mafia, come scrive Lirio Abbate, il giornalista dell’Ansa minaccia­to dalla mafia». E poi aggiunse: «Se alla presidenza del Senato dopo De Nicola, Pertini e Fanfa­ni, ci ritroviamo con personag­gi come Schifani sono terroriz­zato dal dopo».

L’Agcom, l'Auto­rità per le Telecomunicazioni, multò in quell’occasione la Rai e ricordò, in generale, che in ca­so di «colpa grave» le multe al­la Rai possono arrivare fino al tre per cento del fatturato azien­dale. Ovvero 90 mila euro. L’Agcom, insomma, non sanzio­na il singolo autore o condutto­re ma l’azienda come editore. Ma la Rai non ha agito contro Travaglio perché ha presentato ricorso all’Agcom: e quindi, per viale Mazzini, la multa è sospe­sa fino a sentenza definitiva. Ribatte con ironia l’interessa­to, Marco Travaglio: «Penso che dobbiamo stare tutti tran­quilli. Il presidente del Consi­glio, in tempi non sospetti, dis­se che alla Rai non avrebbe spo­stato nemmeno una pianta. Ab­biamo alla Rai un presidente di garanzia come Paolo Garimber­ti. Siamo pieni di autorità varie che controllano. Siamo in una botte di ferro, in una situazione tanto garantista. Più tutelati di così…».

Per queste ragioni Mau­ro Masi ha chiesto, con una pro­cedura inedita, direttamente al­l’Agcom un parere sul «caso Travaglio» e sui suoi preceden­ti proprio per arrivare a una de­cisione corroborata da pareri e al di sopra di ogni sospetto poli­tico. Per questo incontrerà il presidente dell’Autorità, Corra­do Calabrò. Paolo Ruffini intanto fa sape­re, a proposito di voci di ricam­bio al vertice di Raitre: «Il diret­tore generale non mi ha mai parlato di una mia sostituzione, Raitre e Tg3 non sono in sca­denza, vorrei essere valutato in base al lavoro fatto, non mi sen­to ostaggio di nessuno e non credo che il problema siano le beghe in casa Pd». Giovedì co­sa accadrà? Santoro ha sempre detto che «Annozero» «è» Mar­co Travaglio e che senza di lui non andrà in onda. Quindi nien­te puntata? Difficile dirlo. Ma non è escluso. Visto che, in as­senza di un contratto, Santoro il 16 marzo scorso aggirò la so­spensione di Vauro chiamando l’attrice comica Francesca For­nario che lesse alcune tavole del vignettista «sospeso». Po­trebbe esserci un collegamento esterno «a sorpresa»? Una tele­fonata in diretta anche senza contratto? Chissà. L’effetto sor­presa sarebbe assicurato.

Paolo Conti
22 settembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun commento:

Posta un commento