venerdì 30 ottobre 2009

RABBIA e IMPOTENZA (mie)

DOPO ALDROVANDI, IL CASO CUCCHI
Questa volta chiarezza subito

Stefano Cucchi aveva 31 anni. Federico Aldrovandi 18. Il primo è morto a Roma nella notte tra il 15 e il 16 ottobre. Il secondo a Ferrara, il 25 settembre 2005. Forse sono solo due personaggi di storie lontane. Ma per ora le loro vicende sembrano avere più di un punto in comune. Le due famiglie, innanzitutto. Gli Aldrovandi si sono battuti a lungo per scoprire il motivo della morte del figlio: Federico non sopravvisse ad un controllo di polizia. Ora i Cucchi ripercorrono la stessa strada, fatta di proteste, contatti con i politici che si occupano di detenuti, interviste televisive. Anche Stefano, come Federico, era affidato, come insiste a dire la famiglia, «allo Stato». Era stato arrestato dai carabinieri per spaccio di droga. Aveva passato la notte in caserma. Qualcosa è accaduto quella notte. I carabinieri sostengono che hanno udito il detenuto lamentarsi. E per questo hanno chiamato un’ambulanza. Arrivato il medico, Cucchi ha rifiutato le cure, preferendo la cella all’ospedale. Il giorno dopo è stato portato dal giudice. Poi in carcere. E da lì al pronto soccorso dell’ospedale Pertini per un mal di schiena. È morto giove dì scorso nel reparto dei detenuti.

La famiglia, che non ha avuto il per messo di visitarlo durante la convalescenza, prima ha descritto i segni di un pestaggio sul corpo di Stefano. E poi, proprio come era stato fatto nel caso de gli Aldrovandi, ha diffuso le foto del ca davere dopo l’autopsia. Una decisione presa con l’avvocato Fabio Anselmo. Lo stesso del processo di Ferrara.

Per scoprire la verità su Aldrovrandi ci sono voluti 4 anni e 32 udienze. Fino alla condanna di quattro poliziotti per omicidio colposo: l’avevano percosso e gli avevano tolto il respiro, ammanettandolo a pancia in giù. Tempi così lunghi hanno fatto male a tutti, alla famiglia e alla polizia. Ora, per spazzar via ogni dubbio, è necessario fare subito chiarez za sulla morte di Cucchi. Ha fatto bene il ministro della Giustizia Alfano, a chiedere «un approfondimento immediato». Ora deve ottenerlo.

Luciano Ferraro
30 ottobre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA

dal Corriere.it

Solo tolto il respiro?
C'è una foto di Federico riverso a terra con un lago di sangue sotto la testa!

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