mercoledì 18 novembre 2009

DL RONCHI - sempre sulla privatizzazione dell'acqua


IL DL RONCHI
Acqua, il Governo incassa la fiducia
Montecitorio ha approvato con 320 sì e 270 no la fiducia.
Le misure salienti del provvedimento

ROMA - Il governo Berlusconi incassa la fiducia sul decreto Ronchi che contiene, tra l'altro, norme sulla «privatizzazione» dell'acqua. Montecitorio ha approvato con 320 sì e 270 no la fiducia. Il voto finale è fissato per giovedì. Il sì al decreto ha alimentato ancor di più le polemiche intorno alla liberalizzazione dell'acqua. Secondo le associazioni dei consumatori la misura peserà sulle tasche dei cittadini con aumenti che saranno a due cifre, compresi tra il 30% e il 40%. «Si profila una vera e propria stangata», dice il Codacons, «se consideriamo in 3 anni il tempo necessario perché il nuovo sistema vada a regime, alla fine di questo processo il rischio concreto è quello di un aumento medio del 30% delle tariffe dell'acqua». Così, aggiunge, «se nel 2009 una famiglia media italiana spenderà 268 euro, considerando un consumo medio annuo di 200 metri cubi d'acqua, tra 3 anni quella stessa famiglia spenderà in media 348 euro all'anno, con un incremento di 80 euro, pari al +30%». Dura la reazione della Cgil: «Privatizzare acqua e ciclo dei rifiuti è un favore alla criminalità organizzata»: lo afferma il segretario generale Fp-Cgil, Carlo Podda.

LE ALTRE MISURE - A parte la «privatizzazione» dell'acqua, sono variegate le norme contenute nel decreto «omnibus» a firma del ministro Andrea Ronchi e che serve a sanare una serie di infrazioni contestate dall'Ue al nostro Paese. Ecco in pillole alcune delle misure salienti del provvedimento.

RIFORMA SERVIZI PUBBLICI LOCALI - Arriva la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Le gare ad evidenza pubblica diventano la regola per l'affidamento dei servizi (ad eccezione della distribuzione dell'energia elettrica, del trasporto ferroviario regionale e delle farmacie comunali e compresa l'acqua che, però, rimane bene pubblico) da parte delle amministrazioni. Le gestioni frutto di un affidamento in house cessano alla data del 31 dicembre 2010. Le società partecipate possono mantenere contratti stipulati senza gara formale fino alla scadenza nel caso in cui le amministrazioni cedano loro almeno il 40% del capitale. Diverso il discorso per quanto riguarda le società quotate che hanno tre anni in più per adeguarsi a patto che abbiano almeno il 40% di quota di partecipazione pubblica al 30 giugno 2013, quota che scende al 30% al 2015.

SLITTA PRIMO DL FEDERALISMO FISCALE - Slitta al 30 giugno 2010 la data entro la quale il governo deve varare il primo decreto attuativo del federalismo fiscale. Sempre in tema di federalismo fiscale viene stabilito che entro 30 giorni dall'entrata in vigore di questo provvedimento, gli enti trasmettano alla commissione paritetica per l'attuazione del federalismo i dati sul patto di stabilità.

NORME ANTI-MAFIA PER EXPO 2015 - Il prefetto di Milano gestirà il coordinamento e l'unità di indirizzo di tutte le attività di prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell'affidamento degli appalti per la realizzazione delle opere per l'Expo 2015.

FONDI PER INFRASTRUTTURE GUARDIA FINANZA - Serviranno per programmi pluriennali di ammodernamento infrastrutturale.

SOCIETÀ MISTE PER AUTOSTRADE LOCALI - Le società miste Anas-Regione create per la realizzazione di autostrade dovranno limitarsi a infrastrutture di solo interesse regionale e interamente ricadenti nel territorio della regione.


SANATORIA FARMACIE - Viene «sanato» il cumulo di attività di distribuzione all'ingrosso di medicinali e gestione di farmacie comunali in capo a società che, appunto, distribuiscono medicinali all'ingrosso.

SÌ A LAMPADINE ED ELETTRODOMESTICI «VERDI» - A decorrere rispettivamente dal primo gennaio 2010 e dal primo gennaio 2011 elettrodomestici e lampadine potranno essere messi in commercio solo se rispettano i requisiti minimi di eco-compatibilità previsti dall'Ue.

TIRRENIA - In attesa completamento processo privatizzazione le attuali società del gruppo saranno operative fino al settembre 2010.

RECUPERO FONDI DA IMPRESE PARTECIPATE SERVIZI PUBBLICI - Entro quindici giorni dalla notifica da parte dell'Agenzia delle entrate, le aziende di servizi a prevalente capitale pubblico che hanno usufruito dell'esenzione dall'imposta sul reddito e che, in base alle nuove direttive europee non possono più usufruire di queste agevolazioni, dovranno pagare le somme dovute. Tra queste società figurano alcune società di servizi, tra cui la A2A.

MADE IN ITALY - Le etichette potranno avere l'indicazione «100% Italia» o «tutto italiano» o simili per indicare prodotti non solo creati ma anche assemblati nel nostro Paese. Per l'uso indebito di questo tipo di indicazioni o di segni o figure «ingannevoli» su questo è prevista una sanzione penale.

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IL CARROCCIO VOTERÀ LA FIDUCIA CHIESTA DAL GOVERNO
Bossi frena la rivolta leghista sull'acqua
«Non si può morire per una legge»
Il ministro per le Riforme: «Modifiche al decreto Ronchi?
Vedremo. Ma non possiamo far saltare il governo»

ROMA - «Non si può far saltare il governo. Non si muore per una legge, si muore se salta il governo». Così il ministro e leader della Lega, Umberto Bossi, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla contrarietà del Carroccio alla norma che liberalizza i servizi pubblici locali inserita nel decreto Ronchi. I giornalisti hanno chiesto informazioni a Bossi sull'ordine del giorno preannunciato dai deputati della Lega e riguardante l'acqua. Alla domanda se il Carroccio chiederà una modifica del decreto Ronchi già in finanziaria, Bossi ha risposto: «vedremo...». In ogni caso la Lega voterà la fiducia pur avendo espresso riserve. E a proposito delle tensioni nella maggioranza, il Senatùr non ha dubbi: «Berlusconi e Fini si siederanno uno di fronte all'altro e troveranno le soluzioni. Il governo non rischia e noi non rischiamo».

IL PD - Alla Lega sono però indirizzate le critiche del Pd. «È indecente il doppio gioco della Lega sull'acqua: con Calderoli firma il decreto che obbliga alla privatizzazione dei servizi idrici - dice il senatore Roberto Della Seta - e in Parlamento però fa finta di non essere d'accordo, con l'aggravante della fiducia sul decreto». «Etica pubblica - prosegue - vuol dire anche non prendere in giro i cittadini. E oggi i cittadini devono sapere che la Lega è uno dei principali artefici di una norma che consegnerà il business dell'acqua a quattro o cinque multinazionali, impedendo ogni efficace controllo pubblico sui criteri d'uso, sul prezzo, sulla tutela di un bene comune come le risorse idriche».

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